19 Dicembre 2009 di Mezzapelle Vito
5 Dicembre 2009 di Mezzapelle Vito
Il protocollo da utilizzare è il seguente:
50 ml di mosto sono portati a pH 8,5 con NaOH 1N. Al mosto vengono aggiunti 20 ml di aldeide formica precedentemente portati a pH 8,5. Dopo qualche minuto di riposo il pH si abbassa, a questo punto si deve titolare fino a pH 8,5 impiegando NaOH 0,1N, la titolazione deve essere eseguita utilizzando un comune pHmetro. Il volume di NaOH 0,1 N impiegato, espresso in ml, può essere indicato con A. L’azoto assimilabile espresso in mg/l di N si ottiene moltiplicando A per 28.
Fonte: Enol. Vito Mezzapelle
24 Agosto 2009 di Mezzapelle Vito
5 Agosto 2008 di Mezzapelle Vito
La storia del Vermut risale al 460 avanti Cristo, infatti, fu attribuita proprio a Ippocrate la parazione di un vino con un infuso di Assenzio e di Dittamo, vino impiegato in farmacopea sino al Medioevo, appunto ancora col nome di “vino ippocratico”. ..
23 Luglio 2008 di Mezzapelle Vito
5 Maggio 2008 di Mezzapelle Vito
Il Consiglio dei ministri ha adottato oggi ufficialmente una vasta riforma dell'organizzazione comune del mercato vitivinicolo che era già stata oggetto, nel dicembre scorso, di un accordo politico fra i ministri dell'Agricoltura. I cambiamenti introdotti conferiranno equilibrio al mercato, condurranno alla progressiva eliminazione di misure di intervento sul mercato inefficaci e costose e permetteranno di destinare il bilancio a misure più positive e dinamiche che aumenteranno la competitività dei vini europei.
17 Gennaio 2008 di Mezzapelle Vito
L’alcol etilico è il prodotto principale della fermentazione alcolica degli zuccheri a opera dei lieviti. La dizione “grado alcolico” è ormai superata, infatti è stata convertita con la dicitura “titolo alcolometrico”…
29 Dicembre 2007 di Mezzapelle Vito
L’acidità totale è data dalla somma di tutte le funzioni acide del mosto o del vino titolabili mediante neutralizzazione con una base titolata fino a pH 7….
24 Dicembre 2007 di Mezzapelle Vito
I polifenoli sono contenuti nel vino in proporzione variabile (nei bianchi 0,1-0,3 g/l e nei rossi 0,5-4 g/l), che dipende dal vitigno e ancor più dalla tecnica di vinificazione. Anche l’uso dell’anedride solforosa comporta una loro maggiore estrazione dalle parti solide. I plifenoli contribuiscono al sapore del vino soprattutto conferendo astringenza e sensazione amara.
22 Dicembre 2007 di Mezzapelle Vito
Per estratti di un vino si intende il residuo che si ottiene dopo completa evaporazione delle sostanze volatili. Durante la maturazione del vino l’estratto varia entro certi limiti sia per fattori biologici che chimico-fisici. Infatti, se una minima evaporazione dell’alcool causa una concentrazione delle sostanze estrattive, nello stesso tempo le diverse precipitazioni ed i numerosi processi fermentativi contribuiscono ad una diminuzione dell’estratto. Se ai processi naturali si accompagnano trattamenti stabilizzanti quali la refrigerazione e la chiarificazione, le variazioni dell’estratto risultano più consistenti.