Berliner Wine Trophy 2016 (summer ediction)

12 Settembre 2016 di Mezzapelle Vito


Concorso Enologico “Emozioni dal Mondo”

11 Settembre 2016 di Mezzapelle Vito


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Il concorso è organizzato con il patrocinio dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (O.I.V.) e l’autorizzazione del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali.

Da 12 anni “Emozioni dal mondo” riunisce a Bergamo oltre 70 giudici internazionali per valutare i vini Merlot e Cabernet in concorso.

La valutazione dei campioni verrà effettuata a Bergamo, nel giorno 14 Ottobre 2016, da apposite commissioni composte da non meno di cinque componenti – enologi, enotecnici, sensorialisti, assaggiatori, sommelier e giornalisti del settore enogastronomico – la maggioranza dei quali devono essere commissari esteri e tecnici, come da regolamento O.I.V.

Al fine di dare massimo risalto alla manifestazione e ai vini vincitori, un ufficio di relazioni esterne da noi incaricato si occuperà della comunicazione verso la stampa ed il Concorso “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet insieme” sarà presente alla fiera Vinitaly, dal 09 al 12 Aprile 2017 a Verona, con uno stand all’interno del Pad. Regione Lombardia dove verranno messi in degustazione tutti i vini vincitori.

Fonte: www.emozionidalmondo.it

Asia Wine Trophy 2016: il più grande conocorso enologico dell’Asia

4 Settembre 2016 di Mezzapelle Vito


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Nel mercato asiatico i vini premiati sono avvantaggiati, in quanto viene rivolta particolare attenzione al premio. Una competizione come l’Asia Trophy Wine, con il patrocinio dell’OIV e dell’UIOE e con giudici internazionali che godono della più alta reputazione, è la porta d’ingresso per la commercializzazione sul mercato più importante del futuro: L’Asia.

Con oltre 3.900 vini degustati il Asia Wine è stato promosso per il secondo anno dalla sua creazione tra le più importanti competizioni enologiche d’Asia. Presenti i giurati, di tutti i più importanti paesi importatori che ne ritengono la qualità e la realizzazione ineguagliabili in Asia. Pertanto in Asia cresce in maniera esponenziale l’interesse.

Il Asia Wine Trophy è già una delle più grosse manifestazioni OIV nel mondo ed in Asia. In occasione del premio nel agosto del 2015, vi erano un totale di 130 giurati da tutto il mondo e 30 rappresentanti dei più importanti media in Asia, per farsi personalmente un’idea del premio vino d’Oriente. I media presenti hanno condiviso i giudizi dei giurati e goduto della perfetta organizzazione del premio Vino d’Oriente. Ciò, insieme al desiderio di giudici presenti dell’aria asiatica. Così come molti addetti ai lavori del Festival Food & Wine di Daejon hanno aggiunto che la DWM in collaborazione con la città di Daejon e altri partner ufficiali, nel 2016 organizzeranno la Asia Wine Week solo per gli addetti ai lavori.
Poichè nel 2016 con la possibilità della partecipazione combinata si è contato su 5.000 vini al premio Asia Wine Trophy, saranno presenti più di 180 giurati. Quindi il Know How presente, raggiunto per tutti i lati del guadagno è l’obiettivo della Asia Wine Week.

Dopo le degustazioni mattutine del Asia Wine Trophy, solo per i giurati invitati, dalle 13:00 presso il DCC (Daejeon Congress Center) ha luogo la settimana internazionale del vino asiatico. L’entrata a questa esposizione della durata di 5 giorni è consentita solo agli addetti ai lavori.
Vicino ad una grande zona degustazioni, in cui gli addetti ai lavori possono degustare i vini partecipanti , è presente la Asia Buyers Conference. All’interno di 15 diversi spazi vengono offerti ai giurati e agli addetti ai lavori esterni, presentazioni, seminari, analisi di mercato e ulteriori conferenze.
Inoltre ci sono aziende, associazioni, zone di produzione vinicola e altre organizzazioni di settore che hanno la possibilità di essere personalmente presenti con un loro stand preso la Asia Buyers Conference.

Accanto al vino è previsto anche uno spazio per gli alcolici e le specialità gastronomiche.
Una esposizione organizzata così è unica fino ad ora e così sono tutti concordi nel creare entusiasmo nel mercato asiatico e richiamare diversi addetti ai lavori da tutta l’Asia.

Vino italiano: il futuro è vigneto, ricerca e innovazione

17 Luglio 2016 di Mezzapelle Vito


 

Il futuro del vino italiano si sposta dalla cantina alla vigna. Per non fermarsi sui successi mondiali sin qui conseguiti, la viticoltura Made in Italy deve affrontare la sfida nel vigneto, ove c’è spazio di interventi e miglioramenti grazie al ‘matrimonio’ con la ricerca e l’innovazione scientifica e tecnologica. Leggi…

Il vino soffrirà di Brexit

24 Giugno 2016 di Mezzapelle Vito


L’uscita del Regno Unito dall’UE non sarebbe “un evento apocalittico”, secondo l’analisi di Nomisma, ma uno “scossone all’economia” non indifferente con ricadute anche in Italia, soprattutto in regioni come la Basilicata e settori come il vino, che risultano più dipendenti dal commercio con Londra.

Per l’Italia il Regno Unito pesa per il 5,4% dell’export, quasi tutto è composto da prodotti del manifatturiero. Considerando i singoli comparti, si va dal minimo di 0,2% del tabacco al massimo del 13% delle bevande (soprattutto il vino) e del 10% dei mobili, questa l’analisi di Nomisma sugli effetti del Brexit sull’Italia a livello settoriale e regionale, preparata da Andrea Goldstein, Managing Director e Luca Incipini Junior Consultant.

A livello territoriale è la Basilicata la più esposta – 16% del totale. La spiegazione è facile, le Jeep Renegade e 500X che escono dallo stabilimento di Melfi. Con un’esposizione UK superiore al 10% dell’export globale troviamo anche il manifatturiero dell’Abruzzo (10,6% per 778 milioni di euro) e l’agricoltura e pesca della Campania (12,6% e 55 milioni). La bilancia dei servizi è fatta anche di flussi turistici. Il Regno Unito occupa la quarta posizione tra i mercati di provenienza nel 2014 (3,1 milioni di arrivi e 11,9 milioni di presenze). Molto gettonata la Valle d’Aosta, dove la clientela britannica pesa per il 6 % di tutti gli arrivi e il 25% di quelli dall’estero. Per spesa giornaliera pro capite i britannici sono tra gli europei quelli che spendono di più (123 euro).

Trapani: sequestrate 4.818 lattine per olio extravergine di oliva

23 Giugno 2016 di Mezzapelle Vito


Nell’ambito delle attività di contrasto alle frodi alimentari, i funzionari dell’ufficio delle dogane di Trapani hanno sequestrato, all’interno del porto, 4.818 lattine vuote della capacità di 3 litri ciascuna, destinate al confezionamento di olio d’oliva.

Sui recipienti, che stavano per essere esportati negli Stati Uniti, era riportata la dicitura, in lingua inglese, “olio extra vergine di oliva importato dall’Italia” con la falsa indicazione “imbottigliato in Sicilia”.

I responsabili della società esportatrice sono stati denunciati per i reati di frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci, con la circostanza aggravante che le lattine erano destinate a contenere un prodotto, per denominazione di origine e per specificità, protetto dalle norme vigenti.

Gli stessi soggetti sono stati denunciati per i reati di frode in commercio e falso in atto pubblico anche per un’altra partita di olio di oliva, costituita da 6.048 lattine della capacità di 500 ml ciascuna, dichiarata come “extravergine” ma risultata, non classificabile in nessuna delle 8 categorie di olio di oliva previste dalla normativa comunitaria.

Fonte: GDS.it

A Mozia….la Sicilia del vino

di Mezzapelle Vito


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Il 25 Giugno sarà una giornata interamente dedicata ad un unico vitigno, il Grillo. E’ il “Giorno del Grillo”, una manifestazione organizzata dal Consorzio Sicilia Doc che vedrà la partecipazione di diversi produttori di Assovini Sicilia. Sede dell’evento, la splendida Isola di Mozia (TP). Al tramonto, gli appassionati avranno la possibilità di degustare dalle 17.00 alle 22.00 i vini in un irresistibile “Walk-around Tasting”curato dall’AIS Associazione Italiana Sommelier. I visitatori saranno accompagnati alla scoperta della storia e delle diverse interpretazioni di questa autentica eccellenza siciliana. Obiettivo di Assovini è far conoscere questo “continente viticolo”, la Sicilia, attraverso la voce delle cantine che la rendono grande. Assovini Sicilia riunisce molte tra le più rinomate aziende vitivinicole che promuovono il nome della Sicilia nel mondo.  Nata nel 1998 da un’idea di tre dei più importanti attori dell’enologia di quest’isola, l’associazione include oggi 78 soci che, insieme, rappresentano più dell’80% del vino siciliano in bottiglia. Tre gli tre elementi che li accomunano: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia, la produzione di vino di qualità imbottigliato e la visione internazionale del mercato.

Le cantine:
Alessandro di Camporeale –  Baglio di Pianetto –  Cantine Europa  – Caruso & Minini  – Cusumano  – Baglio del Cristo di Campobello  – CVA Canicatti –  Donnafugata – Feudo Arancio  – Feudo Principi di Butera  – Firriato
Gorghi Tondi – Masseria del Feudo  – Rallo  – Rapitalà – Settesoli – Tasca d’Almerita – Valle dell’Acate

Far conoscere un vero e proprio “continente viticolo”, la Sicilia, attraverso la voce delle imprese che la rendono grande. È questa la missione di Assovini Sicilia, che riunisce alcune delle più rinomate aziende vitivinicole che diffondono il nome della Sicilia nel mondo. Nata nel 1998 da un’idea di tre dei più importanti attori dell’enologia di quest’isola, Diego Planeta (Aziende agricole Planeta), Giacomo Rallo (Tenuta di Donnafugata) e Lucio Tasca d’Almerita (Conte Tasca d’Almerita),oggi l’associazione include oltre 70 soci accomunati da tre elementi: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia, la produzione di vino di qualità imbottigliato e la visione internazionale del mercato.

Fonte: affaritaliani.it

Acido salicilico contro la Peronospora in vigneto

16 Giugno 2016 di Mezzapelle Vito


E’ noto che alcuni vitigni possiedano una maggiore tolleranza alla peronospora della vite rispetto ad altri. Finora la ricerca si è concentrata sulla ricerca e identificazione dei geni che esprimono questa tolleranza, per poi utilizzarli nel miglioramento genetico. Leggi…

25 Maggio 2016 di Mezzapelle Vito


(ANSA) – BRUXELLES, 25 MAG – “Oggi l’olio siciliano esce dall’anonimato e viene riconosciuto come prodotto di eccellenza”. Michela Giuffrida, eurodeputata Pd ed unico membro siciliano della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, saluta così l’avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Ue dell’indicazione IGP, Indicazione Geografica Protetta, ‘Olio Extravergine d’Oliva Sicilia’. E il “certificato di nascita” del prestigioso marchio arriva proprio nel giorno dell’evento/degustazione che l’eurodeputata ha organizzato al Parlamento di Bruxelles per brindare, assieme al Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan, al riconoscimento di qualità che, per la prima volta dall’istituzione delle nuove e più restrittive regole dei disciplinari, premia un olio italiano.
“Dopo aver personalmente seguito – afferma Giuffrida – l’iter per il riconoscimento,che presentava diverse criticità che abbiamo risolto, ho voluto organizzare questa festa, invitando i 750 deputati di Bruxelles, perché la Sicilia percepisca la vicinanza dell’Europa che tutela le eccellenze. “Una esigenza colta anche dal Commissario Hogan, che a febbraio – ricorda Giuffrida – avevo invitato a venire in Sicilia e che verrà a settembre per incontrare i nostri agricoltori e visitare le nostre realtà produttive”.
Proprio da Hogan, sono arrivate le congratulazioni per la registrazione del marchio che è adesso una marcia in più per uno dei prodotti simbolo dell’agroalimentare siciliano. “L’Unione europea – dice il commissario – è impegnata nel riconoscimento, nella tutela e nella promozione della proprietà intellettuale dei prodotti di alta qualità attraverso un sistema di indicazioni geografiche. Oggi gli agricoltori siciliani e i produttori di olio possono essere fieri di avere prodotti di alta qualità che possono aspirare a tale riconoscimento. Il settore agricolo – continua Hogan – è di importanza cruciale per l’Europa e in particolare per le nostre comunità rurali e per gli agricoltori. Il processo per il riconoscimento dell’olio extravergine di oliva siciliano è importante e mostra il meglio dei nostri prodotti agroalimentari promuovendo una visione europea dei nostri territori e dei produttori. Mi congratulo con tutti associati per il riconoscimento del prodotto e auguro loro ogni successo per il futuro”.
“Il marchio IGP – spiega Giuffrida – certifica che la coltivazione, la molitura e tutto il processo di produzione viene realizzato in Sicilia e ciò rappresenta una doppia tutela: per i consumatori che sono messi al riparo delle frodi grazie alla tracciabilità lungo tutta la filiera e per il settore produttivo siciliano, che vede riconosciuta l’eccellenza del suo olio nel mercato nazionale, europeo e mondiale. La pubblicazione oggi sulla Gazzetta ufficiale – sottolinea ancora Giuffrida – arriva in un momento in cui c’è preoccupazione tra i produttori per l’aumento di import tunisino senza dazi. In questo contesto – conclude l’eurodeputata siciliana – il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta è più che mai importante per garantire i consumatori dal sempre più frequente fenomeno delle frodi: con l’IGP l’Unione europea si schiera a tutela delle eccellenze”.
La Sicilia produce circa 50mila tonnellate all’anno di olio extravergine d’oliva, di queste solo il 10% è destinato all’esportazione. “Rilanciare e incrementare questa quota di export, oggettivamente molto bassa, è l’obiettivo da raggiungere e per questo il marchio IGP è determinante. Mi auguro dunque – sottolinea Giuffrida – che questo sia l’avvio di un percorso che punta a costruire un’economia vincente partendo proprio dalle tipicità del territorio e sfruttando un brand, quello siciliano, che è conosciuto in tutto il mondo e che – conclude l’eurodeputata – deve essere sempre più esclusivamente associato a quanto di positivo la Sicilia esprime: un paesaggio di bellezza incomparabile, la più alta concentrazione di siti Unesco d’Italia, prodotti agroalimentari di altissima qualità che sono i nostri veri ambasciatori all’estero”.(ANSA).

L’enologo Vito Mezzapelle, in Inghilterra come esperto per la degustazione dei vini

21 Maggio 2016 di Mezzapelle Vito


Enologo Vito Mezzapelle

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Trascorse alcune settimane, desidero raccontare e condividere con gli appassionati di vino, le due prestigiose esperienze che, quest’anno, hanno arricchito il mio bagaglio culturale e professionale.

Ormai da anni vengo invitato come giudice ai concorsi enologici internazionali, e di questo ne vado fiero in quanto ciò vuol dire che il mio lavoro di degustatore viene apprezzato dalle varie organizzazioni, e inoltre ho la possibilità di fare in pochi giorni una ricca esperienza panoramica delle tendenze enologiche mondiali, confrontando stili e standard produttivi, capire il metodo di valutazione degli altri, quello che piace a noi potrebbe non essere altrettanto apprezzato dai mercati esteri con il rischio di non capire le difficoltà di esportare certi vini o certe etichette.

Dal 14 al 15 marzo scorso sono stato membro delle commissioni di degustazione all’International Wine and Spirit Competition (IWSC) a Dunsfold, (vicino Londra). Nei due giorni, sono stati degustati e valutati (circa 50 vini al giorno) vini dell’est Europa e maltesi; il concorso, giunto ormai alla 47ª edizione, si basa sul concetto di far assaggiare i vini di un territorio a chi quel territorio lo conosce. i vini, preliminarmente, vengono sottoposti a vari tipi di analisi chimiche per riuscire a stabilire meglio lo sviluppo futuro del vino. I giudici che deliberano in locali appositamente allestiti e dedicati all’assaggio ricevono solo dei bicchieri numerati e una scheda di valutazione, senza mai vedere le bottiglie. Occorrono più di sei mesi per valutare tutti i prodotti iscritti, che sono classificati in più di 1500 categorie diverse. In partenza, tutti i prodotti vengono valutati in base al paese o alla regione di origine, secondo la varietà, lo stile e il tipo, quindi per vendemmia o età, ecc, ma solo i vini e i distillati premiati possono proseguire l’iter del concorso e competere a livello nazionale o internazionale per il trofeo della propria categoria. Il giudizio spetta a più di 250 esperti accuratamente selezionati in tutto il mondo, pronti a varcare oceani e continenti per sedere nelle giurie dell’IWSC. Molti di questi sono Masters of Wine, altri sono vinificatori o distillatori, altri ancora sono esperti del settore.

Sono tornato a Londra, dal 14 al 15 aprile, per l’International Wine Challenge (IWC) che si svolge proprio nel centro di Londra, al KIA Oval.

All’International Wine Challenge partecipano giudici esperti provenienti da tutto il mondo, molti dei quali possiedono la laurea di Master of Wine (MW). Ciò garantisce che i vini all’IWC siano valutati solo dai palati più esperti e stimati. Sono previste 2 tranche di degustazione l’anno (una a Novembre e una ad Aprile) per consentire ai produttori di sottoporre i vini rispetto alle esigenze di mercato o produzione.

L’International Wine Challenge (IWC)  prevede più degustazioni dello stesso vino prima che questo venga escluso, considerato “raccomandabile” o meritevole di medaglia (oro/argento/bronzo): quindi degustato da diversi panel di degustazione e in diversi momenti, fino al giudizio finale lasciato ai 5 chairmen, i “Presidenti”, di esperienza internazionale.

Mi sono capitati anche dei vini siciliani, il 10 % del totale, (Nero d’Avola, Frappato e assemblaggi di questi con varietà internazionali) e ho avuto modo di verificare, purtroppo, che questi vini, tra tutti i membri internazionali del mio gruppo, sono stati poco apprezzati per l’eccessiva quantità di zuccheri riscontrabili sensorialmente: sono stati definiti come “vini artificiali”. Sono sicuro che è stato soltanto “un caso”: la Sicilia ha ottime produzioni che non meritano di essere confuse con vini “da industria”, addizionati di mosti concentrati per la dolcificazione o additivi.

Per quest’anno, sono ancora numerosi gli impegni che mi aspettano in Europa, La Selezione del Sindaco a l’Aquila, il Mondial du Chasselas ad Aigle (Svizzera), il Berliner Wein Trophy a Berlino, l’Austria Wine Challenge di Vienna ecc., e per me queste sono tutte occasioni per conoscere il mondo del vino, soprattutto quello lontano, quello di altre nazioni, altri continenti, e far conoscere me e insieme a me la mia Sicilia.

Enol. Vito Mezzapelle


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