30 Novembre 2007 di Mezzapelle Vito
L’alberello ha trovato difussione negli areali viticoli di più estrema latitudine, potendosi trovare, i Italia, sia in Valle d’Aosta sia in Sicilia per opposte ragioni. La sua estrema vicinanza al terreno e le sue ridotte esigenze idriche fanno preferire l’alberello dove il clima rappresenta il più importante fattore limitante, cioè dove si verificano ridotte somme termiche nel corso dell’annata o dove le piovosità sono molto limitate (Sicilia). Oltre alle citate regioni italiane, l’alberello è diffuso anche nelle zone settentrionali, quali Francia, Germania, ecc., così come in altre del Bacino del Mediterraneo.
È una forma in volume generalmente a ceppo basso (tronco intorno a 0,50 m o meno), con due o più branche portanti speroni di 1-3 gemme e nel caso dell’alberello marsalese anche un capo a frutto.
Questo sistema consente altissime densità d’impianto con costi bassissimi in quanto non esige strutture d’appoggio (pali, fili in acciaio), ma ormai, nei novi impianti, non è più in uso dato che i sistemi a controspalliera consentono di raggiungere le stesse densità d’impianto, maggiore meccanizzazione, ma con costi più elevati. Le viti in genere vengono impiantate in quadrato con sesti di 2 x 2 m circa.
La potatura può essere povera, 4 gemme per ceppo, oppure normale con 8-15 gemme per ceppo. L’alberello marsalese porta una variante rispetto all’alberello classico, con un capo a frutto incurvato ad arco o a cerchio per aumentare la produzione nei vitigni con bassa fertilità delle gemme alla base del tralcio (ad esempio per la cultivar Grillo).
Per la formazione dell’alberello, al 1° anno di potatura verde dal germoglio spuntato dall’innesto si tagliano con le forbici le 2-3 femminelle basali, in base all’altezza dell’imbrancatura che si vuole realizzare, e si lasciano sviluppare in particolare le 3-4 immediatamente superiori (allevandoli possibilmente in posizione verticale), mentre le altre vengono cimate.
Nella potatura secca di 1° anno esse saranno tagliate a 2-3 o più gemme, secondo la lunghezza che si vuole dare alle branche.
Nel 2° anno di potatura verde si lasceranno in ogni femminella i due germogli terminali, che con la successiva potatura verranno speronati ed eventualmente si lascerà un capo a frutto. Anche in questo caso è necessario effettuare il diradamento dei grappoli.
Per la potatura di produzione si sopprime il più alto tralcio dello sperone o si taglia a 6-8 gemme a formare il capo a frutto e si sperona a due gemme quello più basso.
Fonte: www.antichivigneti.eu .
Lascia un commento