I Vini delle Antiche Varietà Siciliane

13 Aprile 2012 di Mezzapelle Vito


 

Centro per l'Innovazione della Filiera Vitivinicola

 

Nel ambito del Progetto Valorizzazione dei Vitigni Autoctoni Siciliani portato avanti dal Centro per l’Innovazione della Filiera Vitivinicola “E. Del Giudice” dell’Assessorato delle Risorse Agricole ed Alimentare della Regione Sicilia, lavora senza sosta il gruppo di degustatori creato per la caratterizzazione sensoriale dei vini ottenuti dalle uve dei vigneti sperimentali di Marsala (Biesina) e Comiso…

 

 

Gli obbiettivi spiega il Dott. Vito Falco, responsabile del  Centro per l’Innovazione della Filiera Vitivinicola U.O.S. 35 di Marsala – sono il recupero dei vitigni autoctoni siciliani; la selezione di cloni di vitigni autoctoni omologati e l’iscrizione degli stessi nelle liste delle varietà autorizzate; la valutazione della risposta agronomica, enologica e qualitativa dei vitigni in relazione al terroir; lo studio degli effetti salutistici e della sicurezza alimentare dei vini siciliani. Ma, soprattutto, il trasferimento dei risultati della ricerca al mondo produttivo permetterà un rilancio competitivo del settore mediante il miglioramento delle produzioni isolane, la loro caratterizzazione enologica ed il rafforzamento del legame con il territorio di origine. Il materiale di propagazione selezionato di elevato potenziale qualitativo e con adeguato stato sanitario, sarà infatti messo a disposizione degli operatori in tempi brevi e il relativo know-how trasferito alle cantine regionali grazie anche ad altre iniziative, già avviate dall’Amministrazione, che mirano all’aggregazione dell’offerta del prodotto trasformato e all’innalzamento delle capacità gestionali, organizzative e promozionali delle aziende”.

 

Il progetto in breve

Per procedere all’iscrizione dei cloni nel registro delle varietà autorizzate, le piante selezionate sono state sottoposte ai test previsti dal protocollo fitosanitario ed alla loro caratterizzazione genetica attraverso metodiche di analisi molecolare. I ceppi ritenuti interessanti e sani ai test virali sono stati messi a confronto in campi di omologazione e successivamente sottoposti a rilievi per valutarne le attitudini agronomiche e produttive, nonché le potenzialità enologiche mediante l’esecuzione di microvinificazioni, l’analisi chimica dei principali componenti del vino e l’analisi sensoriale. Conclusosi l’iter per l’omologazione con la pubblicazione del Decreto 22 aprile 2011 (“Modificazioni al registro nazionale delle varietà della vite”, G.U. n. 170 del 23 luglio 2011), l’Assessorato delle Risorse Agricole ed Alimentari della Regione Sicilia avrà cura di conservare le fonti primarie in serre screen house presso il Vivaio F.Paulsen, che successivamente provvederà, tramite il nucleo di premoltiplicazione, alla distribuzione del materiale omologato ai vivaisti con il compito di renderlo disponibile per i viticoltori.

Nella categoria dei vitigni regionali figurano le diverse tipologie di Catarratto, il Frappato, il Grecanico, il Grillo, l’Inzolia, il Nero d’Avola ed il Nerello Mascalese. Tra quelli locali l’Albanello, l’Alicante, il Carricante, il Corinto Nero, il Damaschino, il Perricone, la Malvasia di Lipari, la Minnella Bianca, il Moscato Bianco, il Nerello Cappuccio, il Nocera e lo Zibibbo. Nei vitigni antichi o “reliquia” sono presenti circa 50 accessioni al momento in via di definizione, tra le quali l’Inzolia Nera, Maiulina, Dunnuni, Recunu, Racina di vento, ecc..

 

Enol. Vito Mezzapelle


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