23 Luglio 2008 di Mezzapelle Vito
La pianta della vite cresce praticamente in ogni tipo di terreno ma i risultati qualitativi e quantitativi migliori si ottengono con le caratteristiche pedologiche ottimali.
L’accertamento della vocazione viti-vinicola di un territorio può essere realizzato mediante la zonazione o l’indagine pedologica, finalizzata a determinare l’origine geologica, le caratteristiche pedologiche e quelle agronomiche del terreno stesso. Tali informazioni unite a quelle topografiche (pendenza, altitudine, esposizione ecc..) e climatiche consentono di redigere le “carte dei suoli” nella quale i terreni vengono classificati in “unità di base” secondo la predisposizione viticola.
Sulla base delle conoscenze acquisite si classificano come impropri per la viticoltura i terreni che presentano le seguenti caratteristiche:
Nell’impianto di un vigneto risulta quindi fondamentale conoscere la composizione minerale e fisico-chimica del terreno essendo numerose le influenze che queste caratteristiche esercitano sul comportamento varietale della vite e soprattutto sull’espressione del portinnesto.
Il termine di agricoltura di precisione designa i metodi di coltivazione che ricorrono alle nuove tecnologie per adattare le tecniche agricole alla natura dei suoli. Per la conoscenza del terreno i campionamenti puntuali e distribuiti secondo schemi empirici o randomizzati hanno rappresentato per molto tempo l’unico mezzo di d’indagine, permettendo di ottenere unicamente la stima dei limiti dei cambiamenti pedologici del suolo.
La novità è oggi rappresentata dall’utilizzo dei metodi geofisici innovativi per la conoscenza delle caratteristiche del suolo agricolo. Nel settore geofisico viene infatti spesso utilizzato come indice di indagine il parametro inverso alla conducibilità elettrica, definito resistività elettrica la cui unità di misura è Ohm*m.
Per studiare la resistività elettrica del suolo il principio di base è l’iniezione nel sottosuolo di una corrente elettrica, mediante due elettrodi di corrente (A,B), la cui differenza di potenziale viene misurata mediante altri due elettrodi di potenziale (M,N).
Il carattere innovativo di tale analisi è rappresentato dal passaggio da una analisi puntuale e manuale fissa su 2 punti, a circa 30.000 misure per ettaro acquisite in continuo, con una misura ogni 20cm georeferenziata in tempo reale.
L’ unico sistema di acquisizione di dati resistività elettrica in modo rapido e continuo per studi diagnostici in agricoltura e la viticoltura di precisione, è oggi rappresentato in Europa dal sistema ARP, utilizzato in Francia dalla Geocarta (Parigi), società fondata nel 2001 come Spin-Off del CNRS (National Scientific Research Center), proprietaria intellettuale del sistema, protetto da un brevetto europeo. In Italia, in virtù della Partnership stabilita dal maggio 2007, la tecnica di indagine è proposta da So.In.G. strutture e ambiente, società specializzata nello sviluppo di servizi di geofisica applicata in diversi ambiti.
L’attuale sistema provvisto di tre sensori permette di indagare contemporaneamente a tre distinti livelli del terreno i cui valori vengono rappresentati da mappe di resistività, rispettivamente a 0.5m, 1m e 1.7m di profondità, con letture sia di variazioni laterali di un singolo strato, che in profondità grazie alla possibilità di variare la distanza tra i dispositivi di misura.
Il sistema ARP, trasportato da un mezzo a quattro ruote munito di encoder digitale e sistema DGPS, è capace di acquisire in continuo superfici di considerevoli estensioni in tempi brevi (10-15 ettari/giorno). Gli elettrodi vengono infissi nel terreno in continuo grazie alle ruote dentate che permettono agli elettrodi di essere sempre a contatto con il terreno. La posizione esatta orizzontale (X;Y) e verticale (Z) del sistema ARP viene ottenuta mediante l’utilizzo di un GPS differenziale con precisione di circa 30cm e restituita in coordinate UTM.
Fonte: Teatro Naturale
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