17 Gennaio 2008 di Mezzapelle Vito
L’alcol etilico è il prodotto principale della fermentazione alcolica degli zuccheri a opera dei lieviti. La dizione “grado alcolico” è ormai superata, infatti è stata convertita con la dicitura “titolo alcolometrico”…
Le varie categorie di vini sono caratterizzate da contenuti alcolici minimi fissati dalla legge; i vini da tavola per esempio devono avere un t.a.v. effettivo non inferire al 9%, mentre per i v.q.p.r.d. il singolo disciplinare di produzione fissa il contenuto alcolico di ogni vino. Ai fini di un giudizio circa la genuinità del prodotto è interessante verificare il seguente rapporto:
alcol (g) / estratto neto (g) = 4÷4,5 nei vini rossi, 4÷5 nei vini bianchi
Prima di effettuare la distillazione del vino si procede con eliminare l’eventuale gas carbonico presente, sbattendo il vino con una bacchetta di vetro. Si introducono 100 ml di vino (termostatato a 20 °C) in un matraccio, con la massima esattezza.
Si travasa il vino nel pallone da distillazione, raccogliendo tutto il vino dal matraccio con 2÷3 lavaggi con acqua distillata (travasandolo poi nel pallone da distillazione). Dopo, si aggiunge, la soluzione di idrossido di potassio, fino a colorazione violacea, per neutralizzare le sostanze volatili, e la pietra pomice per regolare l’ebollizione. Dopo aver attivato il refrigerante si innesta il pallone da distillazione all’apparecchio di distillazione, far bollire il vino, raccogliendo circa 95 ml di distillato nel matraccio da 100 ml. Il distillato viene lasciato riposare in bagno termostatico a 20 °C per 10-15 minuti, dopo si porta a segno con acqua distillata.
Il distillato viene analizzato su una bilancia idrostatica o tramite un microdesimetro che da l’esatto valore sia della densità che del titolo alcolometrico volumico.
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