29 Settembre 2007 di Mezzapelle Vito
Pantelleria, isola di natura vulcanica situata a sud-ovest della Sicilia, dalla quale dista 110 chilometri circa e a 70 chilometri a est della penisola di Capo Bon (Tunisia), è la più grande delle isole, che circondano la Sicilia, con una superficie di circa 83 kmq. L’attività eruttiva sottomarina (che diede origine all’isola) prosegue ancora oggi, mentre sulla terraferma si riscontrano solo manifestazioni tardive.
La vegetazione caratteristica dell’isola è la macchia, anche se spesso è sostituita dalle colture tra le quali predomina il vigneto; prodotti pregiati sono l’uva, da tavola e passita, e il vino con il rinomato moscato di Pantelleria.
Abitata fin dall’epoca neolitica e successivamente dai liguri, in età storica si chiamò Cospira e fu abitata dai cartaginesi fino alla seconda guerra punica per poi passare ai romani nel 217 a.C.. nel 700 fu occupata dagli arabi che la dominarono per circa 400 anni (infatti il nome Pantelleria deriverebbe da “Bente el Rhia” che vuol dire figlia del vento); gli arabi trasformarono l’isola, mettendo a coltura ogni pezzo di terra e introducendo la coltivazione dello Zibibbo, ancora oggi coltivato insieme alle lenticchie e ai capperi. Dalla deminazione araba restano ancora oggi segni caratteristici nelle case, nei giardini e nel dialetto.
Nel 1123, l’isola passò ai normanni con Ruggero I conte di Sicilia e restò da allora legata politicamente alle sorti della Sicilia. Durante il secondo conflitto mondiale, l’isola dotata di potenti fortificazioni, resistette per oltre un mese ai continui attacchi degli alleati. Situata al centro del canale di Sicilia, offre agli appassionati della vacanza marina una superba bellezza selvaggia, coste ricche di insenature, di punte, di cale e di grotte caratterizzate da rocce scoscese.
Tecniche per la produzione di vini Moscato e Passiti da Uve Zibibbo di Pantelleria
Lascia un commento